Supporto R.E.M.

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27/05/2020

Reddito di Emergenza

L'amministrazione comunale intende essere vicino ai cittadini in questo momento di grave  crisi sanitaria ed economica, cosi come è avvenuto nelle scorse settimane è stato di nuovo riattivato il servizio di Supporto Digitale alle misure ed agli aiuti Statali e Regionale. 

 

MARTEDI e GIOVEDI dalle ore 16.30 alle 19.00 

VI AIUTIAMO A COMPILARE ED INVIARE LE DOMANDE 

PER IL REDDITO DI EMERGENZA

 

Reddito di emergenza 2020: cos’è 

Si tratta di un vero e proprio reddito, destinato a chi non ha al momento alcuna forma di sostegno sociale: circa 3 milioni di persone, tra cui i lavoratori in nero: una somma erogata a favore dei cittadini in stato di bisogno e senza alcun sostegno, esattamente come avviene per il bonus 600 euro per autonomi.

Un reddito aggiuntivo, che si affianca al Reddito di cittadinanza già in essere. Alle famiglie in difficoltà è quindi riconosciuto un sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (Rem 2020). Le domande per il Rem sono presentate entro il termine del mese di giugno 2020 e il beneficio è erogato in due quote di pari importo.

Come specificato all’articolo 82 del Decreto Rilancio: “Ai nuclei familiari in condizioni di necessità economica in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, (…) è riconosciuto un sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (di seguito “Rem”). Le domande per il Rem sono presentate entro il termine del mese di giugno 2020 e il beneficio è erogato in due quote”. 

Reddito di emergenza 2020: a chi spetta

Il Reddito di emergenza 2020 spetta a tutti i lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli attuali bonus previsti per far fronte all’emergenza Coronavirus. La platea beneficiaria si aggira sui 2 milioni di persone in difficoltà. E non sono poche.

Ci sono molte situazioni di difficoltà economica e cittadini che sono rimasti fuori dagli aiuti concessi dal Governo durante Covid-19, e che generalmente possono essere considerati senza reddito. A loro spetta il nuovo Reddito di emergenza, ad esempio:

  • i cittadini che hanno gli ammortizzatori sociali in scadenza e che non possono essere rinnovati, come la Naspi, la Dis-coll, e che difficilmente troveranno lavoro in questo momento,
  • i lavoratori a chiamata
  • tutti i cittadini che non beneficiano dei vari bonus e aiuti introdotti a causa del Coronavirus nel mese di marzo
  • i lavoratori irregolari, che lavorano in nero.

I beneficiari quindi sono:

  • lavoratori precari,
  • lavoratori a chiamata, ad esempio quelli impiegati nel lavori veloci o fast job
  • lavoratori irregolari
  • disoccupati con Naspi e Dis-coll scadute
  • lavoratori intermittenti

Reddito di emergenza 2020: requisiti 

Questa nuova forma di sostegno al reddito viene riconosciuta ai nuclei familiari che, dimostrano di possedere questi requisiti fondamentali:

  • residenza in Italia del richiedente il beneficio;
  • un Isee fino a 15 mila euro
  • importo del reddito familiare, riferito al mese di aprile 2020, inferiore all’ammontare mensile del beneficio spettante (da €400 a €800)
  • patrimonio mobiliare familiare nell’anno 2019 inferiore a 10 mila euro, accresciuta di 5 mila euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20 mila euro. Il predetto massimale è incrementato di 5 mila euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

Reddito di emergenza 2020: a chi non spetta

Non tutti hanno diritto al Rem 2020. Questa misura non è cumulabile con alcune forme di sostegno o comunque non si può chiedere se ci si trova in determinate condizioni di esclusione. Non si ha diritto al beneficio economico se ci si trova in queste situazioni:

  • se anche uno dei componenti della famiglia ha beneficiato di una delle indennità previste dal decreto Cura Italia,
  • sono esclusi dal Rem anche i pensionati, ad eccezione dei titolari di assegno ordinario di invalidità;
  • beneficiati di Reddito o pensione di Cittadinanza;
  • esclusi anche i detenuti o le persone ricoverate in strutture di lunga degenza a totale carico statale;
  • lavoratori dipendenti con una retribuzione lorda superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo;