Festa della Castagna del Prete

Dal 17/10/2019 al 30/09/2019
Festa della Castagna del Prete
Sabato 12 dalle ore 18.00 e domenica 13 Ottobre dalle ore 10.30, il centro storico di Ospedaletto d’Alpinolo, piccolo paese ai piedi della montagna di Montevergine, farà da sfondo alla tanto attesa Festa della Castagna del Prete.
Da sempre, il paese è famoso per la produzione della frutta secca lavorata secondo un procedimento preciso, ma soprattutto antico e rimasto invariato nel tempo. Sono tante gli artigiani che dedicano giorni per questa lavorazione, dalla raccolta delle castagne tradizionali alla castagna del prete, che si potrà trovare negli stand appositi.
Alla Festa della Castagna di Ospedaletto D’Alpinolo si potrà gustare la zuppa di fagioli, castagne e porcini, panino con salsiccia e porcini, caciocavallo impiccato al tartufo, caldarroste, funghi porcini impanati e fritti, schiacciatine di patate novelle con funghi porcini, mozzarelline impanate al tartufo e “dulcis in fundo”…dolci alle castagne! Tante dunque sono le specialità del Partenio. Ma con tante squisitezze, il tutto sarà annaffiato con ottimo vino locale e per restare in tema, non può mancare la birra alla castagna.
LE CASTAGNE DEL PRETE TRA LEGGENDA E TRADIZIONE
Il nome deriva dal fatto che a produrle fossero, un tempo, i monaci irpini. Un’antica leggenda narra che un prete ricevette in dono moltissime castagne e le caricò sul suo mulo per portarle a casa.
Tuttavia l’animale, gravato dal grosso peso e mal condotto dal padrone, inciampò in un fiume riversando i frutti in acqua. L’intero villaggio iniziò a deridere e schernire il prete che, però, non si diede per vinto: tornò a casa e mise le castagne in forno per asciugarle, creando così la gustosa ricetta che prenderà il suo nome.
Questa leggenda, anche se fantasiosa, offre una semplice spiegazione del processo di preparazione delle castagne del prete. Infatti, appena raccolte sono umide per l’alto contenuto d’acqua. Per tale motivo la prima fase per produrre questa ricetta implica l’essiccazione all’interno dei “gratai”, strutture riscaldate costantemente per dieci giorni, proprio per renderle secche.
Dopodiché, sempre secondo la tradizione irpina, vengono tostate in forni caldissimi per fornire il sapore intenso. A questo punto, però, il frutto diventa secco e stopposo: motivo per cui l’ultima fase di preparazione consiste nell’immergere le castagne nell’acqua fino a farle tornare morbide, senza però alterarne il sapore zuccherino.